L’uomo nasce predatore, e già da bambino cattura e sevizia gli insetti. Lasciato crescere liberamente, finirebbe per compiere sugli animali più grandi simili pratiche, per volgerle, quando adulto, verso i suoi simili. I genitori ci crescono mortificando di noi ogni impulso, già dalla nascita veniamo oppressi da insegnamenti castranti, ciò a favore di una società disgustosamente vigliacca, che può in tal modo controllarci più facilmente. La morale coscienza diviene torturatrice indefessa, accettando l’errata educazione dispensata dalla religione e dalla famiglia: da lei veniamo monitorati incessantemente, trasformandoci in esseri inetti, succubi alla sua supremazia disonesta, umili servi di tanto rigore richiesto. È indispensabile perciò ribellarsi, imponendo il sacrosanto diritto di viver liberamente gli istinti in possesso, di beneficiarne con estro, d’esprimerli.
Non mi sarebbe dispiaciuto far violare i suoi resti, assistere allo stupro del suo corpo privo di anima, fantasticandolo gemente, sensibile ai colpi inferti dai giovani. Nell'eccitazione chiusi gli occhi sfiorandole dolcemente la faccia, e d'improvviso mi vidi al suo posto: anche io, come lei, sarei morta. --Isabella Santacroce